Pasqua ortodossa - Tradizioni della settimana Santa greca
In Grecia si avvicina il momento della Festa con la “F” maiuscola: è ora di Pasqua e Netferry ti porta a scoprire le tradizioni legate a questa importante festa religiosa.
I greci, tenaci guardiani delle loro tradizioni, custodiscono con particolare attenzione oltre che storia, architettura e luoghi legati ai culti degli dei pagani, anche le tradizioni legate alla pasqua ortodossa.
Riti religiosi a braccetto con riti pagani tramandati da secoli da persona a persona, di padre in figlio per festeggiare ed onorare la Pasqua greca.
Una delle tradizioni più conosciute è quella di colorare le uova di rosso e di decorarle. La leggenda racconta che la Maddalena, dopo aver trovato il sepolcro vuoto, si reca dai discepoli per raccontare l’accaduto e Pietro le risponde che avrebbe creduto alla sua notizia solo nel caso in cui le uova che la Maddalena portava nel paniere sarebbero diventare rosse..e così fu! Quindi ancora oggi si colorano le uova di rosso, colore che simboleggia il sangue di Cristo che tiene lontano il male.
La domenica delle Palme, quella che precede la Pasqua, i ragazzini vanno in giro per le case a cantare la kalanda - canti tradizionali con tamburelli, flauti e fisarmoniche, ricevendo in cambio denaro o frutta.
In molti luoghi della Grecia, i primi tre giorni della Settimana Santa sono particolari, in quanto si osservano digiuni prolungati, oppure si smonta il telaio della tessitura o ancora non si usa il sapone per lavarsi le mani.
Il giovedì cominciano i preparativi e quindi vengono colorate le uova di rosso e vengono preparati i dolci tipici della Pasqua i Koulorakia, di varie forme e con varie essenze. Si adorna l’Epitaffio ( la bara che ospita il corpo di Cristo per la Deposizione) con ghirlande di fiori bianchi.
Il venerdì, giorno di lutto, si segue la processione dell’Epitaffio, che viene portato in giro per le strade delle città, tutto ricoperto di fiori. Una tradizione peculiare, è quella che si tiene tutt’ora a Kalimnos il venerdì: gli abitanti dell’isola si riuniscono e creano un fantoccio di stracci che simboleggia Giuda, che resta appeso fuori dalla chiesa e viene bruciato al suono delle campane della resurrezione.
Il sabato ci si prepara per la festa, che dallo scoccare della mezzanotte comincia per durare fino al martedì successivo! La candela è la protagonista della serata: durante la funzione religiosa viene accesa e poi portata a casa come simbolo di augurio e buon auspicio. Dopo aver “disegnato” col fumo della candela una croce sulla porta d’ingresso, ci si prepara per la cena. Gustosa cena del sabato a base di uova rosse, zuppa maghiritsa, con le interiora dell’agnello, cipolla e aneto.
La Domenica, il giorno di festa, si consuma l’agnello, la cui cottura prende le sembianze di un vero e proprio rito. Un rito che risale a tempi antichissimi, un rito che occupa cortili, campi e ogni spazio all’aperto sin dalle prime ore del mattino tra canti e balli della tradizione e costumi popolari.
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